Gli Etruschi (post ironico)

Non so cosa accada e perchè, quale mistero alchemico o fenomeno fisico faccia scontrare sulla stessa lunghezza d’onda due perfetti sconosciuti.
Personalmente ho cessato di pormi il problema, dato il folle andazzo delle mie vicissitudini amorose.
Però ho capito che la condizione imprescindibile per una mia (molto difficile) riapertura verso l’altro sesso è passata per la Terra dell’Alighieri.
Questione di imprinting, quando ero diventata terreno coltivabile e ubertoso.
Forse può essere anche una coincidenza se in questi anni di vedovanza autoimposta non sono mai andata oltre amicizie che tentavo di alimentare affinchè potessero evolvere in altro.
Invano, eh? Perchè les monsieurs non erano toschi, perchè non mangiavano la tagliata a Vinci, perchè non aspiravano la C e non imprecavano con tutta una compilation di maremme.
Sono arrivata al punto di trovare Ceccherini affascinante, ed è vero che non sono astemia, ma generalmente non mi ubriaco e non mi drogo.
E magari è anche un caso che un amico che, forse forse, mi sarebbe potuto interessare fosse di quelle parti lì?
Avevo in mente questi veloci scarti neuronali mentre aspettavo mia sorella: lei ad una cinquantina di metri da me, a cianciare con la collega boccoluta alla Shirley Temple, io ferma con la bici, appiattita sul manubrio respirando a pieni polmoni i gas di scarico delle auto.
Saranno stati gli idrocarburi, mi son detta.
Certe sostanze inalate vanno dritte al cervello, e fanno sragionare.
Pace. Quiete. Silenzio.
Voglio solo questo, e giuro che non ho intenzione di imboccare la via per il cimitero.
Voglio solo pace, quiete, silenzio.
Intervallati da intense notti di movìda.
E una sangrìa ghiacciata, chè col Chianti ho chiuso.

Vasco Rossi – Deviazioni