Mi sono imbambolata davanti alla libreria: ho tanto di quel materiale ancora intonso che, ad occhio e croce, potrei sperare di smaltire nel prossimo quinquennio.
Devo iniziare a leggere un nuovo libro, ma mi sono stranamente sentita come una bambina davanti al banco dei gelati, pieno di gusti invitanti.
Ne ho estratti cinque, e a questo punto ho pensato di richiedere il vostro apporto: aiutarmi a scegliere.
In cima alla piccola pila fa bella mostra di sè “Donne che amano troppo”, di Robin Norwood. A dire il vero proprio vergine non è, dal momento che iniziai a leggerlo una decina di anni fa; però stavo male, e non riuscii ad andare avanti. Ricordo di aver pensato, allora, che l’autrice avrebbe dovuto titolarlo “Donne che amano male”.
Segue “La prosivendola”, di Daniel Pennac, regalo di un’amica per il compleanno di qualche anno fa. Mi tenta.
Ma non sono insensibile nemmeno all’appeal di John Fante, e delle sue “Storie di Arturo Bandini”. E’ un tomo niente male: potrei finire di leggerlo per Pasqua.
“La ragazza dello Sputnik”, di Murakami Haruki, sorride civettuola, in bilico su un palazzo altissimo, mentre Carlo Lucarelli mi mostra “Il lato sinistro del cuore” e una carta dei tarocchi: quella del diavolo.
Insomma, è una bella rosa di letture invitanti, sebbene diversissime fra di loro. E taccio su tutto quello che giace sugli scaffali di noce, fra ninnoli e collezioni di svegliette e portapillole.
Mi usereste la gentilezza di regalarmi un consiglio? Anche se…di solito finisco per far sempre di testa mia.
Devo iniziare a leggere un nuovo libro, ma mi sono stranamente sentita come una bambina davanti al banco dei gelati, pieno di gusti invitanti.
Ne ho estratti cinque, e a questo punto ho pensato di richiedere il vostro apporto: aiutarmi a scegliere.
In cima alla piccola pila fa bella mostra di sè “Donne che amano troppo”, di Robin Norwood. A dire il vero proprio vergine non è, dal momento che iniziai a leggerlo una decina di anni fa; però stavo male, e non riuscii ad andare avanti. Ricordo di aver pensato, allora, che l’autrice avrebbe dovuto titolarlo “Donne che amano male”.
Segue “La prosivendola”, di Daniel Pennac, regalo di un’amica per il compleanno di qualche anno fa. Mi tenta.
Ma non sono insensibile nemmeno all’appeal di John Fante, e delle sue “Storie di Arturo Bandini”. E’ un tomo niente male: potrei finire di leggerlo per Pasqua.
“La ragazza dello Sputnik”, di Murakami Haruki, sorride civettuola, in bilico su un palazzo altissimo, mentre Carlo Lucarelli mi mostra “Il lato sinistro del cuore” e una carta dei tarocchi: quella del diavolo.
Insomma, è una bella rosa di letture invitanti, sebbene diversissime fra di loro. E taccio su tutto quello che giace sugli scaffali di noce, fra ninnoli e collezioni di svegliette e portapillole.
Mi usereste la gentilezza di regalarmi un consiglio? Anche se…di solito finisco per far sempre di testa mia.