Cammino, vento sul viso, e i miei passi incrociano quelli di chi cammina col vento dietro.
Forse ci reincontreremo in direzioni invertite, ma non è importante: volevo solo trasmettere l’immagine di quel che vedo.
Il passo è sostenuto, non veloce: posso soffermarmi con lo sguardo qua e là, e permettermi di immaginare la storia della gente che abita in quel quartiere, dei cespugli di rose dai colori accesi, della colonia di gatti che mi osservano con sguardi curiosi o indifferenti.
Sono una macchina che funziona bene: affidabile nonostante qualche defaillance.
Ho conosciuto l’amore, me ne sono inebriata e l’ho perso, come accade a molti.
Ci penso, di tanto in tanto, e mi dico che la vita di tutti è una stazione in cui si incrociano destini e vite in arrivo, o in partenza.
Niente di tragico, niente di irreparabile.
Le persone a metà si incrociano spesso, riconoscendo nelle altre la parte mancante di se stesse.
Poi son colte da paure irrazionali, e si allontanano in fretta.
– Mi scusi: mi ero sbagliata.
Rimane in tasca un bel tot di rammarico, e la compagnia non sempre desiderata di sogni enigmatici e strani.
Le persone a metà, chè l’interezza è appannaggio degli dei, svoltano gli angoli della vita con la mesta consolazione degli appigli che fanno già capolino attraverso le brume dei giorni che verranno.
Respirano forte e ingoiano con decisione quel groppo che non vorrebbe saperne di andar giù.
Sorridono e voltano pagina: sono persone a metà, non mezze persone.
Non sempre la vita è una stazione,anzi quasi mai.
Più spesso è una sala d’attesa squallida dove non incontri mai nessuno o almeno mai nessuno che possa dirsi simile a te e se per una volta ti è sembrato che lo fosse ebbene dopo un po’ ti accorgi di esserti sbagliata di esserti ingannata tradita da quell’orribile sala d’attesa dove la luce era fioca e la stanza polverosa !
Diciamo così: ci sono squallide stanze vuote, anzi sale d’attesa di stazioni che vedono solo gente che corre senza fermarsi mai.
E se, per caso, nelle stanze squallide si ferma un’anima, di sicuro è qualcuno che ci deluderà.
Belle prospettive, amica mia. :/
ok facciamo che le femmine sono le stazioni e i maschi i treni, io sono un freccia rossa che si è perso un sacco di belle stazioncine intermedie, d’altra parte mi hanno fatto velocissimo
verissimo
Pensandoci bene l’unica persona intera che ho incontrato era un vecchio contadino delle campagne a sud di Ragusa.
Non vorrai farmi credere che la foto l’hai scattata col telefonino?
Mi piace la tua idea della vita come una stazione e mi piace soprattutto l’incrociarsi di destini.
A volte questi incroci non lasciano traccia, ci siamo solo illusi o abbiamo compreso male o non ne valeva proprio la pena, ma volte (raramente) ne lasciano di tracce e anche di belle e importanti. E che durano.
Buon fine settimana Nico, ciao
Molto lucida la tua pagina.
Penso però che a volte le persone che si credono intere sono, loro, mezze persone.
:-)
mi ha fatto riflettere molto questo post
E’ solo un punto di vista, Attrazione.
Ciao, e grazie per il commento.