Non sono felice.
Non ci posso fare niente: non sono felice.
Ho uno “strato corticale” durissimo, che mi tiene lontana dalla gente e dalle fregature.
E uno “strato midollare” molto sottile: approdo per pochissimi eletti.
Il senso è traslato, le parole mi sono state sussurrate da colui che nel mio strato midollare è sempre stato latente, anche quando soffiarono, forti, i venti dei cambiamenti.
Alla sera spesso ripongo l’armatura, e provo a sognare.
Senza illusioni, senza ubriacature di speranza.
Provo a sognare e basta.
Una strada in salita, fra i campi, una corsa in vespa, senza casco perchè allora la legge non li imponeva.
Una mano sui miei capelli lisci e fini: mani che sapevano accarezzare con amore.
E i gelsomini a mazzetto sul comodino, in quella calda e confortevole stanzetta a sud.
Tutto si perde, e l’angoscia si mette a tacere perchè è così che si fa.
Tutto passa, ma tutto può tornare.
Come la mano sui capelli, e i gelsomini in una mite notte di aprile.
profumo
6 pensieri riguardo “profumo”
I commenti sono chiusi.
Un abbraccio da una sconosciuta virtuale lo accetti?
Sì, certo, anche se ho la sensazione di aver già incontrato questa sconosciuta virtuale. :)
Virtualmente parlando, può essere :)
D ì.:)
Dì?
Forse non ho capito niente.