Ecco, in questo mondo tendenzialmente falso stiamo imparando a muoverci evitando spigoli e fratture, e se ci capita una zuccata di distrazione ce ne curiamo poco o niente.
La parte vulnerabile di noi, quella sensibile e indifesa, fa ancora sentire la sua voce, ma è solo una vocina lontanissima, come quella di quando, bambini, giocavamo a comunicare con lo spago e i rotolini della carta igienica da una stanza all’altra.
Non c’è pace, non c’è serenità.
Nemmeno un quarto d’ora di calma che non sia inquinata da pensieri molesti e ansia in agguato.
Non so voi, ma io funziono in questo modo.
A volte la tentazione di tirare i remi in barca (parlo di relax) si fa sentire, prepotente, ed è proprio allora che mi si rovescia addosso, con grazia, un’altra secchiata di acqua fredda.
E’ proprio allora che qualcuno si ricorda di confessare, avvisare, notificare.
Di darmi addosso senza pietà se non capisco, ma solo perchè HO DECISO SCIENTEMENTE di non voler più capire, per il bene del mio equilibrio psicofisico.
Dopotutto le mie piccole vicende son poca roba al cospetto dello sfacelo generale che è intorno a noi, e del quale facciamo parte.
Perciò, in questa cupa nottata autunnale, mi guardo intorno e fisso lo sguardo sulla libreria, strapiena dal primo scaffale all’ultimo.
Mio malgrado ho arretrati incredibilmente vergognosi.
lettrici distratte
6 pensieri riguardo “lettrici distratte”
I commenti sono chiusi.
Ciao cara. A proposito di distrazioni: ho perduto il tuo numero di cellulare.
Ciao carissimo. Mi stavo chiedendo, tempo fa, dove fossi finito. Non ci sei più nemmeno su faccialibro. Hai la mia email?
Non credo di essere mai stato un lettore distratto, leggi Nicoletta, fallo anche per noi.
E’ solo questione di tempo, Enzo.
Mi sto disgelando pian piano.
E spero che non arrivi un’altra perturbazione atlantica.
Ciao Nico…pure io ho diversi arretrati…non parlo di libri, ma di mail con post di blog degli amici…la spalla fratturata non è una buona scusa, lo so :(
Mi viene voglia di usare quella carta igienica, non per le comunicazioni, ma per ripulire la mia vita da tutto il falsume che ci gettano dentro..e poi tirare l’acqua.
Un abbraccio.
PS. il mio Unno personale è diventato un unno per davvero…se ne è andato in Germania.
Ciao Susanna, non sapevo della spalla fratturata: mi dispiace. A me dev’essersi “fratturato il cervello”: fammela passare.
Sai, se anche l’ Unnetto Riccardo decidesse per l’estero non mi dispiacerebbe: questo è un Paese di morti, ormai.
E non parliamo di falsità: il mio livello di tolleranza dello schifo è al limite.
C’è rimedio? Mi difendo come posso, e mi rendo conto di essere diventata brusca e diretta come un gancio nello stomaco: ma non so essere diversa.
Un abbraccio, e a presto.
Spero.
Spero.
Spero.