Ogni vita è fatta di incontri.
Alcuni, marginali, ci sfiorano appena.
Altri, che marginali non sembravano, ci aprono in due come scatolette di tonno.
Altri ancora, la maggior parte, ci insegnano qualcosa, anche nostro malgrado.
Quel che fatico a sopportare è, sempre e comunque, la supponenza, l’implicita, tacita, arrogante affermazione della giustezza delle proprie idee o punti di vista.
Un po’ di tolleranza in più, e parlo di tolleranza vera, non guasterebbe mai.
Purtroppo io son brava a presentare subito il peggio di me stessa.
Come molti usano dire oggi, lo faccio “di default”.
Sbagliando, perché, inevitabilmente, questo atteggiamento condizionerà i miei rapporti futuri con gli altri.
Immaginate un dialogo surreale.
- Ciao, sono Oreste.
- Ed io Nicoletta.
- Che fai di bello nella vita?
- Soffro di periodi un po’ così, di tanto in tanto, e prendo qualcosa per dormire, dato che sono molto ansiosa. Suppongo ciò sia imputabile alle mie esperienze passate visto che, tra l’altro….
STOP. SBAGLIATO.
Nemmeno un bipolare grave o un serial killer si presenterebbe così.
Le mie modalità di approccio creeranno subito nell’interlocutore la quasi certezza di trovarsi di fronte ad una specie di mitomane.
E’ che son fatta così.
Parlo subito di ciò che non va perché immagino, nella mia ingenuità di fondo, che gli altri possano essere interessati a voler scoprire il buono che c’è in me.
Molto spesso, invece, mi accorgo ben presto di aver tracciato il solco che porterà ad una strada sbagliata, fatta di incomprensioni, fraintendimenti, diffidenze di vario genere.
E dire che il mondo è pieno, anzi stracolmo di millantatori da due soldi, di mitomani veri, di boria e presunzione a gogo.
“Cazzo, sono un’idiota”, per citare Silvestri.
E chissà se troverò mai un altro spazio per una provvidenziale inversione a U.
Ehm…ciao sono Enzo. Ci frequentiamo ( virtualmente per carità ) da qualche anno.Se fai un’inversione ad U io come cavolo faccio a riconoscerti? Ma magari non te ne frega niente.
Prima o poi ti faccio un commento adeguato, stile vecchi tempi, prima dell’inversione.
Forse hai incontrato un esercito di persone indifferenti ; tutto è possibile. Forse però questo tuo modo di relazionarti semplicemente responsabilizza troppo il tuo interlocutore, e venire responsabilizzati da una persona appena conosciuta fa paura.
Farebbe paura anche a me. A te no?
Da morire.
Infatti negli ultimi tempi mi sto mettendo molto in discussione, e non escludo di farmi aiutare a calibrare i miei rapporti con gli altri nella maniera più corretta per me.
Enzo, non è colpa tua.
Questa fantomatica inversione non ci sarà mai, a meno che io non vada letteralmente a finire chissà dove.
E’ tanto che ci conosciamo (virtualmente), è tanto che abbiamo imparato a conoscerci. Temo di essere arrivata al “redde rationem”.
Salutiamo.
Il giorno dei bilanci è arrivato anche per me da tempo Nico. In parte l’hai descritto in modo perfetto qui,ne hai saputo scrivere e non è cosa da poco.
Io ho terminato uno spazio particolare, in esso ad un certo punto mi sono permesso di nominarti, l’ho fatto con pochi altri…quelli che hanno segnato il mio percorso qui. Per quanto mi riguarda è un segno: bbnidica voscenza.
Enzo
Enzo, voglio e devo cambiare pelle.
Non è giusto non dare voce alla parte briccona di me: quella feroce, sarcastica, parecchio sopra le righe.
Però, lo ammetto, sarà difficile migrare da un camposanto a un girone dantesco.
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