Che mondo sarebbe

Che mondo sarebbe senza nutella?
E che sabato sarebbe, il mio, senza cinema?
Ho ripreso a mettermi in marcia, anche se i momenti in cui vorrei starmene appallottolata sul letto, con la testa sotto il cuscino, sono tanti.
Stamattina vagolavo per casa con l’aspetto di un fantasma.
Una doccia, le mani preziose di Mary, un filo di trucco e mi son guardata senza saltare davanti allo specchio.
Cinema? Certo: Baarìa, anche perchè la settimana scorsa lo avevano spostato all’ultima ora.
Non mi azzardo minimamente a parlarne, avendone letto una signora recensione da Saverio.
Dico solo che mi è piaciuto, anche se mi ha lasciato dentro una tristezza infinita, complice, anche, la musica bellissima e struggente di Ennio Morricone.
Mi chiedo cos’abbiano potuto capire, al nord, di questo film, se io stessa ho faticato a comprendere tutte le parole e i modi di fare.
Non so: ho avuto l’impressione di assistere ad un romanzo concentrato, all’epopea atomizzata di un ragazzino umile e sognatore, che apre e chiude il film in una sorta di sogno o…
Preziosi i camei di Luigi Lo Cascio ed Enrico Lo Verso (siculi doc), inquietante Lina Sastri, sobrio un barbuto Raul Bova, simpatico Salemme, stralunato Leo Gullotta, incomprensibile, ma con un suo perchè, Beppe Fiorello.
Ficarra viene omaggiato di una ficarrata.
La Bellucci, vista per una frazione di secondo, interpreta un brevissimo ruolo molto significativo.
Niente spoiler, anche perchè credo che, oramai, l’abbiate visto in buona parte.
Io non ho un rapporto sereno col tempo che passa, che disinganna, che devasta.
Forse è per questo che, all’uscita, ho bevuto uno Spritz e ho rimesso in moto l’auto sotto una pioggerella beffarda.

Giuni Russo – L’addio