Alme sol, curru nitido diem qui
promis et celas aliusque et idem
nasceris, possis nihil urbe Roma
visere maius.
E queste parole sono vita, sono speranza, sono amore. Amore.
Quello che non tradisce mai, e che rimane sempre nel cuore, custodito come il più inestimabile dei doni.
Non decidiamo le nostre parabole vitali, non possiamo tanto, ma abbiamo facoltà di scegliere i percorsi più adatti e le strategie di sopravvivenza.
Sono molto meridionale negli slanci affettivi e nella passione, ma nordica nel pudore della me più privata: quella che non conoscerà mai nessuno.
Ancora me e me: stavolta l’una accanto all’altra. Quiete. Quasi complici.
In questa giornata assolata, fresca, nitida.
Stagliata come una vetta all’orizzonte dei ricordi che verranno.