Happy family

A volte la cappa di sconforto e malumore che ci sovrasta tutti, facendo un po’ a turno, va scacciata con le mani nude, come fosse una selva di ragnatele che ci impedisce di guardare avanti.

Alla fine di una giornata fuoriporta, trascorsa con alcune fra le persone che amo di più al mondo, ho proposto un film che potesse piacere un po’ a tutti: dalla piccola di quasi dieci anni a me.

Così ci siamo imbattuti nell’ultimo film di Gabriele Salvatores, tratto da una commedia teatrale di Alessandro Genovesi (dopo il  film drammatico “Come Dio comanda”, ispirato all’omonimo libro di Niccolò Ammaniti).

Film indubbiamente “particolare”, tanto per citare un aggettivo usato da tutti i protagonisti per definire il giovane Filippo, gay senza sapere di esserlo.

Storia nella storia godibile, con attori di indiscussa professionalità, dove anche la morte è raccontata con ironia, e non provoca nemmeno un attimo o un moto di angoscia.

Perchè i protagonisti delle due famiglie portate a conoscersi per un capriccio dei pargoli più giovani, sono in realtà i personaggi inventati da uno scrittore in cerca di nuove storie da raccontare.

Piacevolissima la colonna sonora, interamente dedicata a Simon & Garfunkel, autori dell’adolescenza di Salvatores, e rievocati dal protagonosta del film, un ottimo Fabio De Luigi.

Magari ho rivelato più di quello che avrei dovuto, ma se avete voglia di cinema ve lo consiglio: è godibilissimo, e all’uscita ci si ritrova a sorridere e a commentare con leggerezza.

Simon & Garfunkel – Anji