Considerazioni

Se non ti ami nessuno ti ama.

Io credo, piuttosto, che l’amore degli altri verso di noi non sia impossibile ma irriconoscibile, se non ci amiamo.

Perchè a certi impeti dell’anima bisogna esercitarsi, se non si è avvezzi.

Ma come ci si può “esercitare” ad amare?

Non è mica come un’ora di pilates, o una ricetta da testare sui fornelli.

Ci sono cuori che sanno ricevere perchè conoscono, e cuori che riescono a provare solo gratitudine: come se si fosse ricevuta una manciata di caramelle.

E la gratitudine, si sa, è solo una lontana parente dell’amore.

C’è che poi ci si stanca di ostinarsi a voler imbrigliare la definizione di un sentimento, a volte patologico, nello spazio virtuale di pochissimi concetti.

Ecco perchè, in vita mia, non ho mai detto ti amo. Nemmeno quando ho amato davvero.

Ed ecco perchè nutro un’ostilità, abbastanza evidente, verso chi usa e abusa di certe parole, come fossero generiche manifestazioni di un generico affetto.

Lo so, sono analitica e pignola.

Una vera, autentica zitella doc.

Grand Funk Railroad – The locomotion

20 pensieri riguardo “Considerazioni

  1. “Se non ti ami nessuno ti ama.”Verissimo,allo stesso modo se ci sentiamo eleganti,sicuri e belli questo sarà ciò che trasmetteremo agli altri.E gli altri si comporteranno di conseguenza.Funziona così,no?

  2. Penso di sì, ma se è vero che l’abito non fa il monaco riusciremo solo a trasmettere una bella patina di pura esteriorità. Poi i nodi verranno fatalmente al pettine, a meno che non si decida di nuotare sempre in superficie.

  3. Lo dico sempre io, che le parole hanno un valore tanto grande quanto meno si pronunciano. Così, quando si buttano fuori, sono cariche di significato. Ma vanno dette, al momento giusto, alla persona giusta. Ma vanno dette :)

  4. abbiamo pilates in comune :)
    a parte questo, vero, bisognerebbe fare economia di certe parole grosse
    altrimenti si inflazionano e perdono valore

    autostima: necessaria, ma da coltivare con attenzione
    (amarsi un po’, come diceva Lucio…)

  5. Forse hai ragione: chi non si ama non può essere amato. Devo però aggiungere che si può cadere nel freddo più grande e nella più profonda angoscia di noi stessi ma una fiammella di amore brilla sempre e quella della vita . Forse il sentirci inutile è l’unica deriva priva di amore.

  6. “La parola migliore è quella che non si dice”, Maraptica. Così dicono dalle mie parti. Ovviamente anch’io detesto l’inflazione delle parole sprecate senza ragione.
    So che a te non sembrerà strano, ma non ho problemi solo con gli animali. E con mio figlio quand’era piccolo e si lasciava coccolare. :)

    Soprattutto ispirate, Metro. Ma ce ne vuole…ah, se ce ne vuole…

    E perchè, Piero??

    Riprenderò il pilates l’anno prossimo, Reb: se starò meglio. La salute la si dà sempre per scontata, come se fossimo immortali o indistruttibili. E invece non è così.
    L’autostima per me è sempre stata un problema: solo in tempi relativamente recenti ho iniziato a lavorare seriamente su me stessa.
    Amarsi un po’…mica sempre facile, soprattutto se si è “costituzionalmente” duri con se stessi.

    Magari è anche amato, Andreapac, ma non se ne accorge, perchè gli mancano i codici fondamentali.
    Sentirsi inutili, poi, è una delle sensazioni peggiori che l’essere umano possa provare.
    Benvenuto. :)

  7. Come non darti ragione! Ma non basta amarsi per essere amati. E’ necessario amarsi e amare per essere amati. Amarsi alla fine diventa un’attività sterile. Ci si può dedicare ai propri interessi, ai propri desiderata, ci si può coccolare, ma alla fine si è sempre soli.
    Secondo me bisogna amarsi non per restare da soli, ma per amare gli altri senza chiedere loro mai di riempirci i nostri vuoti. L’amore per se serve a questo, non aver bisogno di un altro per incapacità di stare soli, ma per la gioia di essere in due. Solo che senza questa relazione, il nostro amare noi stessi non ci porta a nulla.
    Il ragionamento è molto contorto, prendilo così, non ce la facco a spiegarmi meglio.
    Un abbraccio stella

  8. Ciao bellavista.
    Se i raggi UGA sono i protagonisti della nostra abbronzatura e è enche scritto sulle pozioni di protezione che ci consigliano di spalmarci allora la cosa è vera. Se ti può confortare sotto la tenda si sta ombreggiati alla grande è leggerissim per cui fa anche vento. Costa pochissimo e fai come me per 16 € mi sono detto sono il solito bischero e l’ho presa.
    Effetto visivo ottimo e l’istallazione richiede dei semplici fili e 4 pali, i miei di legno stando in mezzoal bosco,ma anche di metallo credo faccia lostesso. Prova.

  9. Vabbè, ma puoi amare te stessa senza bisogno di dirti “ti amo”.
    Cioè, sarebbe più carino farlo, ma sai che (salvo casi disperati) se non lo dici la tua controparte non ti romperà le palle per questo…

  10. Nessun pensiero contorto, Grimilde: ho capito perfettamente.
    Io, per dirti, da sola ci sto benone. Se ho sofferto a lungo come una bestia è stato perchè mi mancava una persona: lui, e non un altro.
    Però, come sai, nella vita non tutto va come vorresti.
    Un bacione. :)

    Mi sa che farò la bischera anch’io, Andrea: mi aspetta un’estate decisamente anomala, quindi devo attrezzarmi per il riposo forzato. E non ti dico che gioia…

    Ciao Rob, una volta sono arrivata addirittura a mandarmi un bel mazzo di fiori. Ma non avevo già più la controparte, mai stata così “contro”.
    Ovviamente non mi sono scritta anche un bigliettino: sarebbe stato troppo deprimente. :)

  11. Ciao Nic, bello davvero ritrovarti, e ritrovarti, per dirla alla Battisti, “sapendo che quel che brucia non son le offese”. Cosa dire? Tu sai quanto siano importanti, per me, le parole: sono macigni, ti pestano, ti tritano, ci si puo’ sedere sopra, possono colpire e fare del male, ma anche rompere lucchetti e vetri. Personalmente, da vecchio “orso” ho sempre dubitato di chi usa parole come “amore” ed “odio” senza capirne davvero il profondo senso: un po’ come comperare un capo d’abbigliamento per l’etichetta e non per la consistenza/qualità/eleganza dello stesso. Un “amore mio” detto così tra due che si salutano in attesa di pugnalarsi a vicenda è uno scempio: un “ti amo” che arrivi dal profondo più intimo e nascosto non deve, probabilmente, neppure essere pronunciato, lo si legge da mille altri particolari (un gesto, due occhi persi, una carezza, ecc.ecc.).
    A volte ci si fa meno male a bastarsi, che ad essere sprecati da persone che con quelle due paroline credono di aver firmato un diritto di proprietà esclusiva.

    Ciao e buona giornata, con tre bacetti tre.

  12. felice che tu sia qui, ti leggevo sempre ma dal lavoro non potevo commentare, sull’ altra piattaforma – ti ho spesso sentita molto vicina….

  13. Molto spesso si parla”per dare aria alla bocca”, Massimo. Hai ragione: anche dire “ti odio” è estremo, perchè a mio avviso l’odio vero, e non magari la rabbia, presuppone un grado di cattiveria tale da rasentare la patologia mentale.
    Quanto all’imparare a bastarsi, ho dovuto fare di necessità virtù.
    Siccome non mi accontento, chè accontentarsi in amore sarebbe come desiderare una catena al collo, perduto l’unico che avevo creduto potesse essere quello giusto, e avendo in seguito conosciuto personaggi ambigui, ho preferito chiudermi nella mia turris eburnea.
    Ci si abitua a tutto, amico mio.
    Un bacio.

    Son tornata qui, Animapunk. Trovo che l’atmosfera sia più serena e tranquilla.
    Adesso potremo comunicare più agevolmente. ;)

  14. E’ che è estramamente difficile separare chirurgicamente, distinguere in maniera netta e precisa dove finiscono le cose che facciamo “per noi” e dove iniziano quelle che facciamo “per gli altri”. Eppure di solito si dice: lo devi fare per te, non per gli altri (dimagrire, curarsi, ecc.). Ma le cose non stanno in termini così semplici. E’ come per il blog. Si dice: scrivi per te stesso, fregatene se ti leggono. Ma se uno avesse voluto scrivere solo ed esclusivamente per se stesso, non era meglio se teneva un diario privato, cartaceo, con lucchetto (come quelli delle adolescenti)? Siamo animali sociali, quando facciamo qualcosa non lo facciamo mai al 100% solo “per noi” o solo per “gli altri” (anche perché come diceva qualcuno, gli altri siamo noi).
    Un bacio :***

  15. a me pare, conoscendo la natura umana, che nessuno “non si ami”.
    Quindi il pericolo di essere oggetto d’amore dovrebbe essere scongiurato … se ciò accade è per altri motivi.

  16. Hai ragione, Celito: molto spesso i confini fra quello che riteniamo di fare solo per noi, e quello che facciamo per gli altri, sono estremamente labili. Però lo ammetto: “crescendo” ho imparato a lavorare pr me stessa un po’ di più: prima ero una crocerossina mancata. :-|

    C’è gente che si ama male, Arci: in materia sono piuttosto ferrata.
    Quanto all’essere “oggetto”, dipende dal significato che si vuole dare al termine.

    Indubbiamente a cotanto cospetto sono una perdente, Daniele. :)
    Sono simpatica? Menomale. :p

  17. io, tendenzialmente, amo chi mi ama, e tendenzialmente, cerco di ‘ottenere’ l’amore di quelli che mi interessano;sono un pò ‘freddina’, ma in fondo buona.
    ….scusa ma mi vien e da ridere…ogni volta che leggo ‘Bellavita’, penso all’orrido Lucignolo!
    Un bacio

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