La donna pedala mentre si accendono i lampioni della stradina poco frequentata, piena di buche che la costringono a guardare avanti con attenzione. Canticchia a mezza voce, e i pochi passanti intabarrati in surreali giacche fuori stagione la guardano con occhi un po’ perplessi e incuriositi.
“Si è spento il sole e chi l’ha spento sei tu”, zigzagando nel tentativo di evitare scossoni. Indossa jeans e maglietta nera. Ai piedi ha ciabattine infradito, al collo un monile fatto di grosse palle di acciaio. Porta i capelli un po’ più lunghi del solito, un po’ più biondi del solito: con le bande laterali fermate dietro la testa da un becco colorato. Pedala leggermente scomposta, con le ginocchia divaricate: si piega appena sul manubrio, facendolo oscillare con le mani agli estremi.
L’andar compunta e seria, come avesse ingoiato una scopa e chili di ipocrisia, non fa per lei. Non ora. Forse mai più.
Nic bruttavita
8 pensieri riguardo “Nic bruttavita”
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e finosce nelle buche della vita
Beh, finché la scopa si ingoia…
:P
ciao Neit
Ho preso una buca più grossa di quanto non immagini. E tu come stai?
ciao, cara Nico.(ho la pigrizia bloggistica, ritmi acor più lenti)
non più, è un bel programma. Positivo, Da sorriso :)
Grande Nic…hai una pedalata inconfondibile,anche sullo sterrato.Ma chi ti ferma?Smack!!
che brava, cerchi di non prendere le buche e canti….atteggiamento perfetto….e finalmente libera dalla falsa necessità di tenere un contegno prestabilito (da altri), ancora meglio….
La bici però fa bene alla donna con le grosse palle d’acciaio al collo (eeeeeh?). Sapevatelo! :)