Non sempre ciò che appare brutto è negativo, così come, al contrario, tutto quel che sembra (o sembrava) bello e sfavillante nasconde un lato oscuro invisibile ai più.
La realtà si nasconde: più spesso si camuffa tanto da fuorviare ed indurre ad imboccare strade sbagliate.
Che fossero sbagliate, però, lo si scopre di solito molto tardi.
Quando c’è ormai poco tempo per alzare i ponti levatoi, o per indossare l’armatura delle singolar tenzoni.
In questa lotta selvaggia che è la vita provare a difendersi a volte è doveroso: più spesso inutile.
l’ottimismo è il sale della vita
11 pensieri riguardo “l’ottimismo è il sale della vita”
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Parlo per me.
Non solo ti rendi conto che hai intrapreso la strada sbagliata quando ormai è troppo tardi.
Non solo.
E non credo sia una questione di memoria labile.
Ma il fatto è (o è il fato?) che al prossimo incrocio riprendo la medesima strada, questa volta con la consapevolezza che è quella sbagliata.
E quello che è successo a me fino alla “volta scorsa”. Non ti nego che mi piacerebbe sbagliare ancora, perchè ho una voglia disperata di tornare a sentirmi viva. Però i meccanismi di autodifesa sono così allertati che la vedo dura.
tutte le cose nascondono le loro ombre, il bello non è solo bello, come anche il brutto, solo che al brutto ci si abitua, il bello si desidera sempre!
basta sapere di percorrere una via sbagliata.
spesso non evita che tu la percorra ma almeno ti prepara alle conseguenze che verranno.
eccome se verranno.
ciao cara
Minchia, Nico, ma una foto appena un po’ più allegra, no?
(ok, ok, l’avevo capito che il titolo è ironico, ma insomma…)
Se potessi tornare indietro a certi bivi della mia vita cambierei itinerario. Eccome se lo cambierei! Io non credo che noi si possa sempre invocare la scusa del “non sapevo o non potevo immaginare”; nella mia vita in alcune circostanze ho pensato che le cose si potevano modificare, gestire, ammorbidire, superare…nonostante le luci dell’allarme fossero tutte accese. parlo per me ovviamente, per uno che adesso può solo cercare di limitare i danni, sono un ottimista!
Non provare a cambiare la foto con una simile però col volto in alto ( tipo Ophelia) mettine una di un bel fiore o di una farfallina o di un cannolo di ricotta…
Cara Nico,sono felice di leggere che è andato tutto bene.Spero sia di buon auspicio per tutto ciò che ti attende.Ciao.Roberto
Ma s’ io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il “crucifige” e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato…
Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d’ un cantante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d’ arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta…
Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi:
vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso…
Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell’ ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare…
se son d’ umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo…
Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l’angoscia e un po’ di vino, voglia di bestemmiare!
Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?
Ovvio, il medico dice “sei depresso”, nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro:
compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco!
Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po’ di milioni,
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni…
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!
Ma s’ io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!
Il problema più serio nasce quando l’abitudine al brutto diventa parte di sè, Sabby: bisognerebbe cercare di prendere le distanze da ciò, ma non è facile.
Malacqua, quelle vengono sempre: diciamo che ne sono fermamente convinta 360 giorni all’anno. Negli altri 5 mi concedo rigurgiti di speranza che, come tutti i rigurgiti, finiscono spesso in un rutto sonoro. Parlando con decenza. ;)
Ciao Rob, nel mio macabro c’è sempre molta ironia: dimmi che è chiaro e palese. :))
Anch’io oramai provo a limitare i danni, Enzo. Oggi posso ammettere con serenità che certe scelte erano già delle condanne, solo che io volevo esser cieca e sorda per tentare di cogliere l’attimo, mentre, in genere, mal me ne colse sempre.
Doveva andare così? E chi lo sa. Ambisco ad essere serena ed indulgente con me stessa, in primis, ma anche con chi mi ha fatto del male, sapendo di farmene o meno. A che serve il rancore, se non a riacutizzare problemi di stomaco che anche l’omeprazolo faticherebbe a tenere a bada?
Ti confesso che adesso un cannolo non lo pubblicherei, ma lo mangerei con tanto gusto.
Ciao Roberto, come stai?
Mi fa piacere ritrovarti qui. :)
Spero sia come dici: penso di aver “già dato”, e tanto.
Caro Guccini, chiunque tu sia hai riportato qui il testo di una delle canzoni che amo di più in assoluto: praticamente la colonna sonora della mia vita.
Grazie. :*
Che dire… non liberarti del tutto dei ricordi: anche se dolorosi proprio per questo servono come monito. Un bacio.