Incomincio come una donnina infatuata di spiriti, merletti e piccole bottiglie di rosolio?
Non so: io sarei l’esatto contrario.
Tosta quanto basta, concreta fino ad un certo punto, solida all’occorrenza.
Ordunque: vade retro.
Sono ancora viva, sai?
Non so, onestamente, se l’avresti mai immaginato, o se, più verosimilmente, la cosa ti avrebbe lasciato indifferente in ogni caso.
Donne e uomini si conoscono, e a volte si amano. Contro ogni ragionevole previsione.
A noi è successo, ed è stato bellissimo: se lo negassi sarei bugiarda e in netta malafede.
Però è finita, perchè costruire su fondamenta fragili e viziate è un errore che non andrebbe mai sottovalutato.
Certo, farsi prendere dall’entusiasmo e dall’estasi di certi momenti è fuorviante: presi, come si è, dalla contingenza dell’hic et nunc, si lascia che la nebbia dell’incoscienza cali improvvidamente su ciò che, invece, dovrebbe essere sempre presente alla coscienza.
Lasciarsi andare è meraviglioso, soprattutto se c’è feeling: un feeling assoluto e magico.
A me è capitato di rado: sono di struttura razionale e disincantata.
Però tu sei stato unico. Unico nella tua specie e nel tuo tempo.
Quel tempo ormai è lontano: portato via dalla solita vita che arrotola se stessa andando avanti: perchè andare avanti è l’esercizio dell’esistenza che prosegue verso il futuro.
Il futuro.
Ho ancora paura a parlarne: mi sembra una nuvola minacciosa su quel che resta dei miei anni. A volte vissuti, spesso sprecati.
Nonostante un tentativo di “vita regolare”.
Nonostante un figlio che mi preoccupa, mi spaventa e che, nonostante tutto ciò, mi regala un motivo per continuare a credere.
Tu sei ormai lontano anni luce, Luca dolcissimo e spietato.
Luca dagli occhi verdi e i riccioli scuri.
caro Luca
12 pensieri riguardo “caro Luca”
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Anni luce.
Capisco bene.
Troppo.
Le festività fanno un male cane, amica mia e cara.
E purtroppo lontana.
Teniamoci strette nella lontananza.
Perché a volte ti è più vicino chi ti sta lontano di chi ti vive affianco.
Sottoscrivo..sottoscrivo..e tu sai bene perché….Posso aggiungere?la vita, dicono, è un gioco..a me non importa se perdo o vinco..ma tu sai che non sopporto i bari.Un abbraccio.E Buone Feste,nonostante tutto e tutti, carissima.
E’ bello tornare e vedere che sei ancora piena di emozioni, qualsiasi connotazione abbiano, ma provarle vuol dire essere vivi, appunto.
Meglio di questo stato di narcosi in cui sono sprofondata nell’ultimo anno.
Felice di ritrovarti cara.
Un abbraccio
Non sopporto più le festività da anni, Maria, ed ogni anno mi viene voglia di scappare: già, ma dove?
Finchè ci sarà anche un solo individuo che avrà bisogno della nostra presenza saremo condannate ad un limbo senza pace.
E voi siete tutte lontane…
Susanna, non ti nascondo che, almeno qualche volta, mi sarebbe piaciuto vincere, e forse ho anche vinto senza essermene accorta.
Però non ho barato mai, e se qualche volta ho mentito è stato solo perchè ritenevo fosse necessario.
Comunque sia fileranno via anche questi giorni che, per me, non hanno più significato.
Ti abbraccio. .**
Cara Efesto, è bello vederti ricomparire, di tanto in tanto.
Sai, sono stata narcotizzata anch’io, e pure molto a lungo, ma alla fine c’è sempre, in me, qualcosa che si agita perchè vuole uscire.
Generalmente sono sensazioni e stati d’animo abbastanza mesti, ma “non può piovere per sempre”.
Dicono.
Felice io, che tu sia ricomparsa.
Un bacio.
a volte certi fantasmi fanno capolino ma bisogna essere dei bravi ghostbusters acchiapparli una volta per tutte e neutralizzarli per sempre.
Un bacio
Daniele
Oramai è neutralizzato, e da tanto.
E’ solo che…da qualche tempo mi prende la smania di pacificarmi col mio passato: e questo succede in prossimità di feste che temo sempre molto, come sempre.
Ricambio il bacio. :**
“e forse ho anche vinto senza essermene accorta”
Direi di si. Cos’altro dovrebbe voler dire, vincere?
(vabbè. tutto questo per dire che stavolta mi sei proprio piaciuta)
Vincere potrebbe voler dire starsene mano nella mano con l’uomo che ami, anzi che avresti voluto amare per…sempre, ma che non hai potuto nemmeno frequentare come sarebbe stato necessario.
Per cui, si passa la mano e si spera in un altro giro.
“Ma anche no”, come avrebbe detto Walter.
Grazie, Rob: a volte anch’io faccio centro. Forse. ;)
Ma dai. Mano nella mano?!
Passa ‘ste carte, che mischio, va’.
L’idea della “mano nella mano” è effettivamente parecchio stucchevole. E non è da me.
Bella lettera, commovente e tenera.
Quanto all’amore, se riuscisse ad entrarci in testa che si deprezza, proprio come un’automobile, capiremmo che dobbiamo soltanto viverlo, quando ci capita, senza pensare al futuro.
:-)
Tanto vale non amare più, Ioviracconto.
Non ho mai creduto alla favola dell’amore eterno, nemmeno quand’ero bambina, però ero convinta che qualcosa dovesse necessariamente sopravvivere.
Invece no: non sopravvive niente di niente, e tutto ciò è abbastanza triste.
:/