Quanto, di ciò che difficilmente si sopporta, siamo realmente disposti a sopportare?
Il “volemose bene” ad ogni costo improvvisamente non basta: non più.
Tolleranza zero, sopportazione zero, empatia zero.
A volte si riesce ad abbozzare ancora un mezzo sorriso per una sorta di riflesso pavloviano: sentendosi ridicoli e consapevolmente fuori posto.
La voglia di mandare tutti al diavolo monta dentro come un fiume in piena: anche quella di prendersela con se stessi per essersi costretti ad accettare una realtà nella quale ci si muove come animali disorientati.
Così si indossano gli occhiali da sole fino a sera: perchè la luce abbacinante acceca.
Così si sbuffa in faccia a chi ripete le stesse parole per più di due volte, e si guarda in cagnesco chi ti fa gli auguri perchà hai un’auto nuova.
Auguri perchè?
Avevano ormai associato la tua faccia che invecchia alla vecchia auto che ti si stava attaccando sotto al sedere, oppure ti augurano, semplicemente, che nessuno te la prenda a martellate per il mero gusto dello sfregio fine a se stesso?
E’ capitato anche questo, in effetti: oramai niente del marcio che ho intorno mi stupisce più.
Non è che avessi tutta questa voglia di sentirmi in guerra, ma è come se gli eventi, a volte, ti ci trascinassero senza la tua volontà.
E sentirsi in balìa di ciò che ti trascende è orribile.
Avevo iniziato a fotografare i primi germogli di questa primavera precoce, e me n’è passata la voglia: tanto, a che serve?
I colori si sono alterati, e son tornati minacciosi: il rosa del ciliegio ha una tonalità aggressiva, il verde dell’erba è drammatico.
Tutto si è deformato: anche forme e strutture.
La realtà nuova costringe a fare sostanziali passi indietro: forse è solo la mia percezione alterata, ma è terribilmente realistica.
Vera.
afflati kafkiani
16 pensieri riguardo “afflati kafkiani”
I commenti sono chiusi.
più vera del vero
Grazie, Antonio: a volte ho la brutta sensazione di parlare a me stessa, e di comprendermi da sola.
E non sei la sola..ah, se potessi raccontarti! diciamo che in questi giorni sto “rivedendo” un film…stesse parole, stesso attore (rammenti il vecchio Innerland, vero?certe storie zen di monaci…ecc……peccato che questa spettatrice non sia più la stessa di una volta. :) Quando il famoso “regista” manipolatore di pellicole attore “one man band”se ne accorgerà…(questa lupa bianca sta arrotando le zanne).E ti abbraccia, per quel che può valere…Che poi, se già riusciamo a comprenderci noi da sole…guarda che non è mica una brutta cosa, sai? io una volta parlavo a me stessa e nemmeno mi ascoltavo :( altro che ipoacusia…
E’ brutto avere la sensazione di parlare a se stessi, verissimo. :-(
Quando a volte non c’è nessuno “disponibile nei paraggi” io mi rivolgo al gatto.
Che ascolta, non mi smentisce e contraddice mai ;-)
Spesso chi passa legge, “ascolta” e si riconosce in silenzio. Per lo meno questo succede a me. Anche se non lascio traccia o clicco il “mi piace”.
Ci sono giornate no, come le tue, purtroppo. :-(
Ma qui invece che … rincarare la dose :-) ti voglio lasciare un augurio perchè tu ritorni prestissimo a sorridere.
Un abbraccio per una buonissima domenica, ciao
Non è male, ma spesso non basta, Riy.
Vedi, sei una persona talmente dolce e posata che fatico molto ad immaginarti mentre arroti le zanne. :)
Ricordo “Innerland”, e certe storie. Per fortuna si cambia, sì, ma se riuscissimo a tenere intatto il bello di noi sarebbe tutto più facile.
Purtroppo la mia parte migliore è svanita per sempre.
Grazie, Ilmiosguardo.
A dirla tutta le giornate no ormai non le conto più, ma spero sempre di riuscire a risollevarmi sul serio.
Anch’io parlavo al mio cane, ma adesso vive altrove, e mio figlio ascolta poco, come tutti i ragazzi della sua età.
Buona settimana. :*
Nico, è inutile che io continui a rigirare dentro i miliardi di parole che ho lascito in rete in questi anni; OMOLOGAZIONE NON RICHIESTA uno e due è di nuovo in rete.
Enzo, forse è meglio così.
Anch’io penso di essermi fermata per sempre. :**
Carissima, lo so che è difficile immaginarmi con le zanne, ma…”colpito e affondato” ;) ed ora, tra i dentini lupeschi terrò soltanto fiorellini :) almeno sino al prossimo stalking, ma sono stata così chiara, stavolta, che dubito ci saranno altri tentativi. La parte migliore di noi nonostante tutti i tentativi anche nostri per affondarla non muore mai, credimi.Sta dentro di noi, magari nascosta, dolorante, rabbiosa (per non usare una parolaccia) persino, ma c’è…viene fuori nella stagione giusta, al momento giusto…fiorisce…un profumo che all’occorrenza disperde… le puzze che ci circondano.
Un abbraccio grande.
Spero sia così anche per me, Susanna, perchè “mi sono persa”.
Ho attribuito la colpa all’età, e alle mazzate: forse è così, e il processo è oramai irreversibile, oppure il futuro riuscirà a stupirmi un’ultima volta.
Se ciò dipende da noi, però, non garantisco nulla: al momento, e chissà per quanto, sono in standby.
Ricambio l’abbraccio con affetto.
ps. fatto bene ad affondare: odio gli stalker.
hai una prosa che mi incanta, mi ripeto lo so, mandami pure al diavolo, anche perché ti invio l’auto nuova, ciao
Mica mi hai fatto gli auguri per l’auto, Impo.
Sei carino: io mi sento un sacchetto vuoto.
Baci.
jamme bell.
Pensieri troppo negativi e che in verità passano in testa un pò a chiunque.
Le tue riflessioni mi sono necessarie.
Scrivi.
ps: ti racconto una cosa. l’altro giorno ho raggiunto il massimo del distacco e della insofferenza al punto che trovandomi nei pressi di una chiesa da cui stava uscendo un funerale..uno mi si avvicina e mi fa: condoglianze.
ed io: grazie.
:)
Beh, fai conto che da troppo tempo, ormai, giro con una faccia molto brutta, e se sorrido mi rendo conto che sto solo tirando un po’ i muscoli facciali.
Vorrei parlare di altro, “riciclarmi” in qualche modo, ma non so essere diversa da come sono.
E questo è un limite.
Beh, non vorrai che io passi per commentare all’infinito lo stesso post? Questa cosa si fa solo da me che pubblico da te anni sempre le medesime cose.
Comunque facemu accussì: ti prendi una buona pausa, rileggi quello che hai scritto dai tempi di Carmen Sandiego o giù di lì e lo riposti!
Nel frattempo io continuo a commentare questo tuo post una volta o due alla settimana, trovandoci ogni volta spunti nuovi. E’ così che sei Nico: densa e compressa. Seconda alternativa: io ti commento scomponendo il tuo presente post e tu RISCRIVI QUELLO CHE IO HO COMMENTATO!! Che te ne pare? Buona Pasqua bbedda.
Magari riscrivo quello che hai commentato? :)
In effetti in questi giorni mi sento molto compressa.
Dalla catatonìa sono passata ad una fase nella quale DEVO fare un milione di cose. Onestamente io me ne starei per i fatti miei, solitaria come sempre, ma c’è chi mi reclama.
Strano, eh?
In più ieri sera una gattina bellissima e denutrita mi si è parata davanti mentre tornavo a casa. Mi ha praticamente seguito miagolando: con quale coraggio l’avrei lasciata per strada a piangere per la fame nera?
Così adesso se ne sta spaparanzata sul divano, tenedomi d’occhio.
Spero che mi venga qualcosa in mente.
Buona Pasqua anche a te, gentiluomo siciliano. :)
Riscrivere quello che commento? Non aspetto altro. Auguri sinceri anche a te.