Invecchiare vuol dire perdere progressivamente la capacità di cogliere certe sfumature.
Vuol dire anche andare incontro a quel punto di non ritorno che pronunciamo a fatica: personalmente non ne conosco nemmeno l’etimologia, e non mi curo di informarmi.
Morte, morte, morte: che ci vuole?
Evento ineluttabile, punto di partenza per una nuova vita, fine di un ciclo biologico.
Parti e non torni più.
Sei già lontano, eppure intorno a quel che resta si consuma il festival della retorica.
A beneficio di un pubblico non sempre interessato.
Vorrei andarmene con il bagaglio necessario, senza riti e parole dette a caso da uno sconosciuto: da tempo non ho più dimestichezza con certe cose.
Senza “è stata una buona moglie e madre”, perchè nessuno sa quello che siamo dentro.
Potremmo essere stati molto meno, ma anche molto di più.
Il dolore non è uno stampino ad inchiostro che si ripete all’infinito, sempre uguale a se stesso.
Noi non siamo figurine di cartapesta, e le parole se le porta il vento.
gli addii
5 pensieri riguardo “gli addii”
I commenti sono chiusi.
Che bello che è questo pezzo.
Nicoletta invecchiare significa morire pian piano ma non perdere la capacità di cogliere sfumature, non per te e non per me. Piuttosto significa migliorare intellettualmente e culturalmente, capire le cose in una prospettiva diversa e pèiù ampia….scrivere meglio!
Gli orpelli alla nostra fine definitiva ce li metteranno ugualmente ma forse, a quel punto, potremmo anche fregarcene; siamo stati, sei stata, come lo sappiamo solo noi, è vero ma quello che scrivi la dice lunga. Posso abbracciarti?
Verissimo, Emiliana.
Ciao. :*
Certo che puoi, Enzo, ed io so di poter ricambiare.
Hai ragione su tutto, temo.
E’ inutile che ti spieghi quello che puoi dedurre dalla lettura del mio blog. Ci tenevo a comunicartelo per motivi che conosci da sempre. Con la stima di sempre
Enzo
Gli addii non li so assolutamente gestire, non ce la faccio :(
Quanta malinconia Nico
Un abbraccio ciao