L’uomo nero

Sedersi in poltrona a luci già basse, aderire allo schienale avvolgente ed immergersi in una vita parallela: magari quella del ragazzino che giocava per strada negli stessi giorni d’estate in cui tu andavi al mare con la famiglia.
L’uomo nero  tante volte evocato durante l’infanzia ha lo sguardo bonario di chi ti sorride e ti lancia caramelle: a volte la trasposizione di un padre avvertito come cattivo e  indifferente, un padre preda dei suoi dèmoni interiori, che ti ama ma non sa dimostrartelo.
Curiosamente anche in questo nuovo film di Sergio Rubini c’è un artista di belle speranze, e un critico pronto a distruggerne le velleità: per gelosia in “Colpo d’occhio“,  qui per tronfia e perfida supponenza.
Figlio di un capostazione, il regista-attore di Grumo Appula torna a farci sognare, e culla i nostri sogni con le nenie tristi del sud, e lo sferragliare delle ruote sui binari.
Devo ammettere di essermi profondamente commossa: per il cappotto nero troppo ampio, per i centrini di merletto sotto i soprammobili, per le paste alla crema gigantesche, quelle che sporcavano la bocca di zucchero a velo.
Da bambina ho conosciuto case così: con le tendine leggere che paravano il sole di mezzogiorno, il frigo bianco, smaltato, e l’altarino dei morti, con le foto, i fiori e i lumini. Dove i morti non erano pianto e disperazione  ma presenze con le quali qualcuno interloquiva, come se non se ne fossero mai andati via.
E quel vestito da sposa, poi, così simile a quello della mamma di una mia amichetta, che faceva bella mostra di sè in una foto sul comò, mi è sembrato così familiare.
Sarà che quell’aria io l’ho proprio respirata, e ho respirato quelle canzoni e quegli anni che a guardarli adesso, con la testa all’indietro, sembrano così stinti e lontani nella memoria, ma vivi e pulsanti al ritmo del cuore.
Per i pugliesi della mia età “L’uomo nero” è un viaggio nel proprio passato, carico di emozione per quello che si credeva perso per sempre, e invece è ancora lì, vivo come fosse ieri.
Per tutti  una grande lezione di cinema.