certi uomini

Le donne amano gli uomini che le fanno ridere (uomini, non stupidi buffoni).
A parti invertite le donne rimediano un boccale di birra e una fraterna pacca sulla spalla.
Mi sono autocitata.
I primi due periodi di questo post sono il mio ultimo aggiornamento di stato su facebook.
Che dire? Le parole mi son venute in mente mentre facevo la doccia, dopo una notte scandita da risvegli ad intermittenza come le luci degli alberi di Natale.
Oggi ho marinato la piscina, e l’ho fatto di proposito: devo assimilare l’idea che non potrò più dividere le acque come fece Mosè col mar Rosso, che ho problemi congeniti alle braccia e che, in attesa di studiare nuove strategie di adattamento, preferisco starmene qui a pensare, magari evitando di piangermi addosso.
Per fortuna, ma anche no, son più cocciuta di un mulo, quindi dovrò studiare qualcosa che mi consenta di fare quello che mi piace nel miglior  modo possibile.
Nel miglior modo possibile per me.
Se Pistorius è riuscito a correre senza gambe  volete che io non riesca a tornare a nuotare  come prima?
Oddio, ho divagato, forse perchè ‘sta storia delle braccia non mi è andata giù, sebbene lo sapessi già: ufficiosamente.
Le donne amano gli uomini che le trattano con spirito positivo e affettuoso, facendole ridere in modo intelligente, anche non “politicamente corretto”.
Io ho sempre attirato a me omuncoli saccenti, picchiatori ex fascisti, ammogliati stanchi della routine, falsi più falsi di Giuda e bei malmostosi dallo spirito gothic-dark-doom.
Eppure non li ho mai cercati.
Sono stati loro a braccarmi, probabilmente bisognosi di una vittima sulla quale scaricare le loro frustrazioni.
Ebbene: la giovane vittima è cresciuta, e adesso vuole per sè, se non il meglio assoluto, almeno quello relativo.

Johnny Cash – The man comes around

22 pensieri riguardo “certi uomini

  1. mi piace ridere, sorridere, scherzare e giocare. In modo intelligente. O leggero. A letto e non solo. E’ vero. Mi sono innamorata di un uomo che mi fa sorridere, ridere, che scherza, che mi prende in giro. Con cui sto bene. Piccolo dettaglio: lui non mi ama. Per lui credo di essere una buona amica. Una cara amica. Mi odio.

  2. Dovresti esserne veramente sicura. probabilmente lo sei, visto che un po’ ti conosco.
    Magari all’inizio le cose erano diverse, e poi qualcosa è cambiato.
    A volte, però, nonostante le nostre più fosche previsioni c’è sempre un aspetto imponderabile, che ci prescinde e che non possiamo controllare.
    Chissà, Maria. :*

  3. Sai, mi sono sempre chiesta perchè attiriamo un certo tipo di persone e non altre. Probabilmente trovano in noi quello che non hanno, o sono il nostro opposto?
    E’ assolutamente vero quanto le donne preferiscano uomini che fanno ridere intelligentemente.
    Su Nico, sono sicura che ce la farai ma intanto continua col non volere accontentarti più: fai bene a diventare esigente! :-)
    Un abbraccio, ciao

  4. Approvo totalmente il tuo bisogno di un “new deal” all’insegna di un sano humour….Potresti organizzare una selezione di aspiranti e intitolarla: Straziami, ma di risate saziami…
    Attendo di leggere il bando di concorso…

  5. Lo sai già quanto mi piace leggerti così, vero? perché ho come l’impressione che tu ed io ci facciamo forza anche se a distanza :)
    Come forse ricorderai io ero incappata in un sunto di tutte le categorie che hai testé citato (con la sola esclusione del picchiatore fascista e del malmostoso, il resto c’era tutto)..un falso che mi faceva ridere (un po’ meno quando mi era entrato nel blog fingendosi una donna), la fregatura era quella, alla fine ho capito che quel tipo di riso lì non mi faceva buon sangue e ho smesso di ridere rispedendolo da dov’era venuto (in fondo continuava a starci, quindi poteva benissimo rimanerci: ora i suoi allori li sta mietendo in un forum dove tutti lo osannano, se sapessero con che personaggio hanno a che fare, vabbè, contenti loro…).
    Noi attiriamo certa roba quando siamo a terra, i vampiri, i predatori, ci riconoscono come prede a fiuto, purtroppo: è quando siamo noi stesse, che li teniamo alla larga.
    Per il resto del tuo post…sai che ti comprendo benissimo: una mezza sorda che canta e una specie di fotografa…con la distrofia corneale…ma come vedi ce la faccio ancora ;)
    Un abbraccio, sono contenta che ci sei e che sei come sei…ah, utilizza pure la ricetta delle “frittelle” ^___^

  6. Gli uomini amano le donne consce della loro identità sessuale e non; le amano e le temono, forse perchè le ritengono più forti di base.
    Gli uomini che amano sono pochi, immensamente di più quelli che scopano: quando raggiungono una matura coscienza di sè come persone sono in genere troppo vecchi e disillusi per ridere delle donne che fanno ridere. E restano soli davanti allo specchio dei loro treni passati inutilmente.
    Comunque metti fuori l’annuncio di convocazione di cui parla Saverio che ci facciamo quattro risate. Tutti.

  7. Posso dire una cosa, che vale solo se il post non è un semplice esercizio di fantasia?

    Quando leggo testi come questo, in particolare se scritti da una donna, mi manca, per poterlo far “funzionare”, un’immagine dell’autore (per immagine, intendo una panoramica dalla testa ai piedi).
    Suppongo che sia un problema mio, perché probabilmente non ho superato la frustrazione che provai una volta da piccolo: a Natale, i miei mi regalarono un modellino filocomandato di Sherman che desideravo molto, ma si dimenticarono di metterci le batterie, e fui costretto per due o tre giorni a rimirarmelo lì, inerte, senza poterci giocare come si deve.
    La cosa mi è rimasta, evidentemente, e fa casino nella mia testa.
    Per aggirare il problema, la soluzione immediata sarebbe poter disporre di una bella fotografia. Una fotografia come “batteria”, per accendere il post.
    Purtroppo temo che non mi basterà, questa volta, aspettare qualche giorno, per poterlo vedere in azione.

    Saluti

  8. Attiriamo quello che vogliamo.
    Diciamocela.
    Magari incosciamente, quello che non vogliamo è l’evolversi della situazione in un dato modo, il fatto di esserci sbagliate, il racconto che ci facciamo su quanto sembrasse diverso all’inizio..bla bla..
    Ho attratto a me quello che è il migliore degli uomini.
    Ho attratto a me anche il peggio.
    Uno sposato che “mi amava alla follia” (solo me, non sua moglie per carità, da cui non voleva figli ecc..) e che ora fa il papà e marito devoto.
    Ho attratto a me un eterno fidanzato profondamente annoiato che non voleva saperne di sposarsi con una “disinteressata a lui, al sesso” e che impazziva per il mio carattere ed il mio corpo. Quasi certamente ora si sarà sposato.
    Ho attratto a me un altro eterno fidanzato che un giorno giura di amarmi ed il giorno dopo dimostra il contrario.
    Tutti loro hanno qualcosa in comune e qualcosa di assolutamente opposto.
    Quello che li accomuna sicuramente, sono le sensazioni che cercavamo in quel dato momento storico.
    Quel quid, noto e, nello stesso tempo, ignoto.
    Baci affettuosi

  9. “Calamita per calamità”.
    Così si definiva una mia amica, plurisfidanzata e poi divorziata, quella che fu smollata a piedi nel cuore della notte ad un paio di km da casa dall’ultimo ceffo che, dopo l’invito a cena nel locale esclusivo, il macchinone di moda, due ore di cena a base di “io, io, io” si era sentito offeso dal rifiuto di nun dopocena che lui dava per scontato. Il che conferma una mia antica teoria, secondo la quale molte di voi non valutano appieno la differenza tra chi vi vuole bene davvero, e chi vi vuole scopare e basta. Non so quale sia il meccanismo che scatta nella vostra testa, ma qualunque esso sia credo parta da una sopravvalutazione della testa di noi maschietti, eterni bambinoni che si esaltano davanti ad un pallone, ad una farfallina o all’ultimo modello di Por(s)che….

  10. Esigentissima, ma consapevole di aver sprecato gli anni migliori, Ilmiosguardo. Però non mi importa più: se dare vuol dire ricevere calci in bocca torno nel mio “splendido isolamento”. ;)

    “New Deal”: caro Saverio, hai assolutamente ragione.
    Non credo arriveremo ai bandi di concorso, ma un po’ di discernimento in più non mi farà male.
    Magari mi fossi svegliata prima, memore di consigli e storie di vita vissuta.
    Lo so, lo so: me lo avete detto per anni…

    Ricordo bene, Susanna: eravamo ad incollare cocci, tu a Genova, io qui.
    Non ti nascondo che per anni ho sperato di vedere qualcuno ridotto male, ma ho sperato invano, perchè la parte peggiore di tutto è toccata a me. Finchè, poco per volta, ho deciso che valevo molto, molto più di quanto fossi stata “valutata” da certi signori dei quali, grazie al cielo, son riuscita a liberarmi.
    Piccola nota: il picchiatore fascista in realtà era un ragazzino (il mio primo), che frequentava il FUAN, e che si era trovato a partecipare a qualche scazzottata del tempo. Purtroppo picchiava anche me, e ciò era molto diverso. All’epoca anch’io mi muovevo, in maniera in verità un po’ acritica, in quella destra, ma sono sempre stata di un pacifismo totale.
    Non chiamarti “mezza sorda”.
    Io sono stata castigata alle articolazioni, che sembrano stare insieme con lo sputo.
    Dal luglio scorso ho un’anca nuova fiammante, e ad impiantarmela è stato un giovane e brillante ortopedico della tua città. :))
    Grazie per la ricetta: l’avevo già salvata.
    Un abbraccio forte forte. :**

    Giustissime considerazioni, Oblivious, però i treni passano per tutti.
    A me non fa impressione che certi uomini siano interessati solo ad un aspetto: se va anche a me, bene (anche se è raro che capiti, e non per moralismo), altrimenti ognuno per la sua strada.
    Forse qualcuno ha pensato che io non sia capace di autocritiche ed esami di coscienza: non è così, e tu lo sai.
    Dei miei innumerevoli difetti non cesso mai di fare ammenda, ma sinceramente non penso di aver meritato tutto ciò che mi è successo.
    Fa niente: panta rei, e insieme a noi fileranno via anche le carogne.

  11. Bella questa, Marcoz. :)
    Allora: non ho scritto fantasie ma cose che penso, non sono bella nè brutta, nè giovanissima nè vecchia.
    Soprattutto non sono Sherman.
    Certo, forse ti rimarrà la (nemmeno tanto) segreta convinzione che a scrivere certe cose siano solo le donne più acide e racchie sulla faccia della terra, ma io cosa posso dire, a mia discolpa?
    Ricambio i saluti.

    Non hai tutti i torti, cara Malacqua.
    Sebbene spesso inconsciamente, a volte accettiamo di entrare in gironi infernali dai quali usciremo invariabilmente a pezzi.
    Però non siamo le uniche colpevoli, visto che le sirene incantatrici sanno blandire e mentire in maniera molto spudorata.
    “Uno sposato che “mi amava alla follia” (solo me, non sua moglie per carità, da cui non voleva figli ecc..) e che ora fa il papà e marito devoto (cit.).”
    Non potevo non riportare queste parole, dal momento che avrei potuto scriverle io, (probabilmente lo ricordi).
    Non credo, per quanto mi riguarda, di aver mai attratto il meglio: forse mi sarà sembrato così allora. Oggi è tutto diverso.
    Oggi ci sono io con me stessa: forse ancora in tempo per non sbagliare, forse disinteressata perchè stanca.
    L’importante è continuare a vivere provando a coltivare l’idea che dovremmo amarci, stimarci, volerci bene.
    Un abbraccio, bella. :**

    Massimo, se non ricordo male credo di averti detto, tempo fa, che anch’io, una volta, sono stata mollata per strada da un gentiluomo col macchinone: bagnata, in costume e con le ciabatte.
    Il gentiluomo era il mio ragazzo dell’epoca: la storia era al capolinea e lui non accettava l’idea che io avessi deciso di chiudere.
    Quindi angherie a gogo.
    Ammetto di aver sopravvalutato qualcuno: forse lo farei ancora, ma solo perchè “il nemico” sa camuffarsi bene.
    Ecco perchè adoro incondizionatamente chi mi dice in faccia com’è, e quello che vorrebbe.
    Tanto di cappello, a chi è sincero.

    Parliamone, Arci. :))
    Sei anche un lettore formidabile, il che non guasta affatto. ;)

  12. Ricordo, come tu ben sai di chi parlo.
    Mah..sirene incantatrici. Mica tanto..ho sempre saputo come sarebbe andata a finire. In tutti i casi. E quando provavo a prevenire l’esito ed a comunicarlo all’interessato, ricevevo sempre la solita risposta: pensiamo a noi, non pensiamo al resto.
    cos’altro c’è da capire?!
    però una cosa non riesco a sopportare tuttora,
    tuttora che non me ne frega ass. niente: l’ipocrisia.
    e credimi, mi fa tutto così schifo..
    per il resto, il meglio l’ho incontrato eccome.
    :)
    circa la tua chiosa, è ineccepibile. amati. ne hai ben donde.

  13. Nic,
    non ho riscontrato alcuna colpa da cui discolparsi (perdona l’italiano: è quello che è, a quest’ora). Il problema è mio. Sai, uso tutta la fantasia che ho per la masturbazione e non me ne rimane nemmeno un po’ per altre cose.
    Ma, a proposito di fantasia, c’è una frase interessante nella tua risposta: “non ho scritto fantasie ma cose che penso”. Dà da pensare.

    Buona giornata

  14. pensare sempre di essere vittime non serve a nulla;occorre a volte guardarsi dentro e allo specchio con sicerità.E questo è il mio parere sincero;Nico,altrimenti da quel continuo loop non si esce mai ,mai.
    Un abbraccio,Nico

  15. Son contenta che tu abbia incontrato il meglio, Malacqua: son donna e solidarizzo in maniera incondizionata.
    Poi mi sei cara, e lo sai. :*
    Hai ragione: i canti delle sirene hanno le gambe corte, come le bugie.
    Anch’io sapevo che sarebbe finita male (per me, ovvio), tuttavia ad un certo punto ho ceduto, dicendo a me stessa:”Why not?”.
    Ecco, non l’avessi mai pensato.
    Oggi grazie al cielo è tutto alle spalle, ma fatico seriamente a perdonare la mia dabbenaggine.

    Marcoz,
    anch’io uso la mia fantasia per lunghe masturbazioni mentali: in testa devo avere una segheria.
    Quanto al distinguo tra fantasia e cose che penso sul serio, intendevo dire che so perfettamente se sto parlando di argomenti irreali o di cose tremendamente vere. ;)

    Lo so, Laura: purtroppo lo so.
    Questo mio post, pur autentico, è parziale.
    Non c’è carnefice senza vittima, nè vittima senza carnefice, e i ruoli non sono assolutamente fissi.
    Ne avrei di belle da raccontare, sulla mia stronzaggine.
    Non c’è stato uomo, di quelli citati, ad essere stato congedato senza un segno indelebile.
    Menomale.
    Un abbraccio a te. :**

    1. Picchiatori, segni indelebili….sono abbastanza stupito. Per caso avete gusti sadomaso? O, in alternativa, un’insana vocazione al martirio ? Premesso che la vita non è certo quella cosa meravigliosa a cui alludeva Frank Capra, non mi sembra il caso di applicarsi per renderla peggiore. Voglio dire che una volta che abbiamo realizzato di aver commesso un errore non è il caso di perseverare nella speranza di trasformarlo in qualcosa di buono.

  16. Giusto: nonostante ogni sforzo non diventerebbe MAI qualcosa di buono.
    Personalmente aborrro (con tre erre) ogni pratica sadomaso, e non ho nemmeno la vocazione al martirio.
    Sono stata solo infinitamente stupida, ma a questo, per fortuna, c’è rimedio.
    Che bel film, Saverio: lo trasmettevano sempre sotto Natale, per enfatizzarne il senso.

  17. più che attirare, ci si butta. in tutto. anche quando ci sembra di non aver fatto niente. a volte ci si scontra. basta saperlo. e qualche volta non serve.

  18. Può essere, Ilmiokiver.
    Il mio ex strizza parlava di struttura di personalità.
    Sì, può essere.
    Magari possono essere vere entrambe le ipotesi.

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