solo parole

solo parole

Provo a guardare in faccia il Male, ma il Male distoglie lo sguardo.
Gli pongo domande logiche e razionali, ma Lui volta la testa e le carte che ha in mano.
Cosa posso, io, contro tanta suprema e assoluta indifferenza?
Il Male crea disagio perchè si dilegua: vigliaccamente si sottrae al confronto.
Mi fa capire solo che io non ho la verità in tasca, che nessuno ce l’ha.
Che la verità come concetto è solo un’opinione.
Forse è così, non essendoci un unico modo di decodificare gli eventi che ci toccano e che, molto spesso, ci colgono impreparati.
Ciascuno ha e mantiene il proprio modo di vedere i fatti: molti evitano gli scambi di idee come fossero malattie mortali.
Quindi io (nella fattispecie), che mi porto dietro le mie convinzioni da anni, non le cambio nemmeno di fronte a spiegazioni chiare e sensate, soprattutto se chi ho di fronte dimostra la mia stessa caparbietà.
Le versioni molteplici di un solo accadimento, tutte credibili, stanno ad indicare che vagoliamo spersi perchè non compresi, a nostra volta incapaci di comprendere chi vagola sperso dall’altra parte della strada.
Molto spesso i tentativi di accordo non sono altro che un patetico modo di dare un colpo al cerchio e l’altro alla botte, a volte nella piena consapevolezza dell’inutilità di certi falsi minuetti comportamentali.
Meglio sarebbe lanciare urla da animali, e sparire.

Dresden Dolls – Good Day

2 pensieri riguardo “solo parole

  1. Io non ho questo desiderio di andarlo a CERCARE il male, viene lui da me anche senza invito ufficiale. Sento molto quello che scrivi perchè lo ritengo perfettamente adeguato per esempio al blog e ai commenti. Forse, e dico forse, anche tu ne avverti ormai i limiti angusti e l’inutilità che spesso affiora. Però scrivi e lo fai con la consueta dolorosa tristezza. Potresti chiudere i battenti o lasciarli aperti perchè in fondo non tutto è spiegabile ma molto è fruibile. Un saluto

  2. Caro Enzo, anch’io sono quasi costantemente oggetto delle attenzioni del Male. Spesso mi nasce il dubbio che sia io, inconsciamente, a pararmi sulla sua strada. Purtroppo non mi riferisco solo all’ambito virtuale, anzi mi ci sono riferita poco, avendo chiari in mente episodi della “vita vera”, Per anni coltivi certezze (poche, in verità, pochissime ma solide), poi accade l’imprevisto che ti scaraventa per terra con violenza. E tu rimani a pensare, con la testa fra le mani.
    Salutiamo, come un tempo.

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