“E di nuovo cambio casa, come cambiano le cose…”
Ci risiamo, mi son detta guardando la linea opaca all’orizzonte.
Noi, programmati per difenderci ed offendere, noi bestie da manuale con una pretesa d’anima ci risiamo sempre.
Ripetiamo copioni all’infinito, salutiamo un pubblico invisibile o invadente, lo salutiamo garbatamente noncuranti e voltiamo le spalle con grazia decisa.
Sempre più disincantati e sconosciuti a noi stessi, sempre più consapevoli del basto di dolore e rabbia che ci toglie il respiro: immersi in una nebbia di paura che ci sta addosso come pelle.
Certi di certi perdoni, soli, illuminati da un’idea di Redenzione che si fa chiara solo per frammenti di tempo: quanto basta per coltivare un Grande Sogno.
quanti di niente 
Per la “grazia decisa” temo che dovrò rimandare alla prossima reincarnazione. Cambiare casa però mi piace, in fondo.
Sarà che non ho mai cambiato casa in vita mia… se omettiamo gli anni universitari, sarà per questo che non so girare le spalle con aria decisa, e resto a crogiolarmi immersa in una nebbia di paura che mi sta addosso come pelle. …..
ecco con il tuo recente post, mi hai fatto tornare a leggerti sul blog, hai fatto bene, che emozione!
Ho smesso di credere a molte cose, sai, una di queste è la perfezione
Ederlezi, chissà quanto, e quante volte devo essermi reincarnata io, per giungere a tano. :)
Stessa mia nebbia, Francesca. Provo a fare la dura, ma non sempre ci riesco. Eppure so che devo perseverare…
So che lo pensi sul serio, Impo. Dillo anche tu, che i bei vecchi tempi andati ci mancano tanto… :**
Anch’io, Meim, sebbene continui, ostinatamente, a limare, cesellare, lucidare. Inutilmente, perchè la sostanza delle cose è altro. :*
eravamo così piccini, ogni cosa era una scoperta, ora siamo veterosocialiani disincantati