questo primo primo maggio

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D’improvviso gli schiamazzi.

Nessuna isola felice regge all’obbligo, o al piacere, della scampagnata fuori porta.

Così oggi sarà un tripudio di clacson, risate dal tono acuto, risate scomposte, generalmente post prandiali.

E tiri di pallone, “signora, è sicuramente finito nel suo giardino”, canzoni a volume esagerato, neomelodiche o rap.

Non pavento: conosco l’humus.

E garantisco di non essere snob, o particolarmente acida e intollerante.

È che a tollerare ad libitum, in ogni ambito e in ogni senso, superata la fase dei disturbi gastrointestinali di origine psicosomatica si diventa amorfi, abulici, incapaci di reattività.

Degli involucri di carne e sangue con l’anima spenta.

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Coro dei ragazzi – E questi fiori?

– Ecco. Offro una ricompensa in benedizioni a chiunque sappia dirmene il nome. Crescono spontanei, lungo i cigli delle strade di campagna.

Coro dei ragazzi – Continuiamo a non comprendere il nesso.

– Perché non ve ne andate a giocare in pineta?

 

 In my mind: Pearl Harbor Main Theme – Hans Zimmer