Segni, piccole parabole aperte e chiuse nel nostro tempo: quello che abbiamo imparato a scandire e dividere in categorie.
Segni contro la luce forte di questo sole caldo a marzo, mentre il polline dei pini attraversa l’aria come piccoli sbuffi improvvisi.
Mi guardo intorno e so che ci sei.
La rosa di famiglia sta germogliando come mai aveva fatto prima: ti vedo sorridere, ricordo e sorrido anch’io.
Piccole spighe di lavanda si sono fatte spazio fra l’edera che corre lungo l’aiola, quella che finisce dove parcheggiavi il pandino.
Io non l’ho piantata, la lavanda. Non lì, e non quella.
Ricordo, da bambino, che mamma metteva a seccare una pianta che chiamava ‘spicanarda”, e poi la sistemava nei cassetti, avvolta in fazzoletti di cotone. Era una specie di lavanda, che io ricordi. Cerca su quella diavoleria (Google sullo smartphone, n.d.n.).
Avevi ragione, e oggi la spicanarda ha fatto capolino tra le foglie di edera, e la rosa della tua bisnonna ha cacciato un nuovo germoglio, rosso e rigoglioso.
Tanti auguri, papà mio.
La vita è solo un cerchio senza arrivi e partenze, e
tu ed io siamo ancora qui.
19marzoventiventi
2 pensieri riguardo “19marzoventiventi”
I commenti sono chiusi.
Ti leggoe mi placo.
Caro, carissimo Enzo, vorrei placarmi io, ma le acque agitate tali rimangono.
Salutiamo. :**